Le opere d’arte

Madonna del Petrarca

Scultura riconducibile agli inizi del XIV secolo, opera attribuita alla cultura artistica dei “Maestri Campionesi” ritrovata mutata lungo le sponde del letto del naviglio che circondava l’antica Milano (attualmente via De Amicis). L’opera raffigura la Vergine in trono col Bambino circondata da due angeli che portano un cero, un libro e un incensiere. Le mani della vergine e del bambino reggono: un “pomo” e un cardellino a ricordare il sacrificio di Gesù per la salvezza necessaria dopo la caduta dell’uomo.

La Madonna è stata denominata “del Petrarca” in riferimento alla contemporaneità dell’opera con la presenza del poeta che soggiornò in questa casa tra il 1325 e il 1361.

Gesù tra i fanciulli

Tela ad olio del 1833 di Giuseppe Diotti allievo di Francesco Haiez. La scena ricorda il brano evangelico di Gesù che, tra l’indignazione dei discepoli, riceve e si intrattiene con i bambini che molte madri gli presentano.

Il Coro

La prima realizzazione del coro in legno di noce dipinto, risale al 1470. In epoche successive ha subito diversi rimaneggiamenti e sistemazione dei pannelli che raffigurano: san Benedetto e santa Scolastica a testimoniare la presenza dell’ordine monastico benedettino, san Bernardo dell’ordine cistercense, sant’ Orsola e sant’Angela indicano la presenza delle Orsoline.

La parte centrale, posta frontalmente rispetto a chi entra nella chiesa, raffigurante l’angelo e la Vergine nell’atto dell’annunciazione, è la più antica.

Chiesa di San Michele

In più testi della storia di Milano (senza documentazione storica) si parla della chiesa, voluta già da sant’Ambrogio, come luogo dove il re Teodorico passò la notte prima dell’incoronazione e dove venne conservata la corona ferrea. Prima data certa dell’esistenza della chiesa di san Michele è una bolla del 1120 dove si concede il dominio della chiesa all’abate di S. Ambrogio. Dopo la distruzione della città da parte del Barbarossa si riedificano le mura per la difesa della città circondata dal fossato. La terra dello scavo costituisce il terrapieno su cui verranno poste le fondamenta del nuovo edificio rinascimentale denominato “Chiesa di San Michele sul Dosso”.

Monastero di San Michele

Un’antica pergamena parla di un monastero maschile vicino alla chiesa di S. Michele. Nel 1353 sappiamo che qui abitò Francesco Petrarca, ospite dei Visconti. In una sua lettera descrive la visione della Basilica di S. Ambrogio dalla finestra della sua camera e con altre lettere invia agli amici erbe curative coltivate nell’orto del monastero.

Nel 1373 è la sede delle monache umiliate di santa Claretta della Ceresola (con regola di S. Agostino).

Alla fine del 1400 gli Sforza e Ludovico il Moro ampliano il monastero. Le maestranze che vi lavorano ricordano stilisticamente l’opera del Bramante, attivo nel vicino Monastero Benedettino (ora Università Cattolica). L’edificio si erigeva per tre piani su tre lati annesso alla chiesa di S. Michele. Dal 1784 al 1829 il monastero è soppresso. Nel 1844 l’edificio viene acquistato dal Cardinale Gaetano di Gaisruk per dare una sede alle suore Orsoline di San Carlo dedite all’educazione delle fanciulle e alla catechesi.

In questo tempo, soppresso il naviglio, si erige anche il quarto lato e lo si adatta alla funzione di scuola, mentre la chiesetta di S. Michele viene aperta e unita alla navata contenete il coro, formando una T.

L’Affresco della chiesa di San Michele

Di scuola lombarda del cinquecento l’affresco presenta la Vergine col Bambino circondata da due angeli, che sovrasta il modello della chiesa che gli offerenti vogliono edificare e mettere sotto la protezione di san Michele, a destra e di san Benedetto, a sinistra.

La vergine delle Rocce detta del Borghetto

Nel 1482 Leonardo riceve l’incarico di dipingere un insieme di tavole per celebrate l’Immacolata.

L’opera non viene eseguita nel tempo chiesto dalla confraternita dei “Concezionisti” della vicina chiesa di S. Francesco e rifiutata anche ad esecuzione completata. Perché l’opera non risponde ai canoni della sacralità canonica (non si riconoscono le figure di Gesù dal Battista, l’angelo addita allo sguardo dello spettatore il Battista e non Gesù (opera ora a Parigi al Louvre).

I discepoli e il maestro si apprestano ad eseguire una seconda opera aggiungendo ai personaggi le aureole, la croce… (opera ora a Londra – National Gallery). Dopo la prima copia sembra ne siano state eseguite altre ad opera dei discepoli di Leonardo. La Vergine delle Rocce del Borghetto è pervenuta alle Orsoline dall’acquisto di una casa con annesso una cappella situata in via Borghetto. L’opera è attribuita al discepolo Francesco Melzi.

Medaglie

La sala delle medaglie raccoglie una collezione i 240 medaglie opera dello scultore Ettore Calvelli, docente presso il liceo artistico della scuola.